Le rune, affrancate dal diffuso utilizzo divinatorio attuale ed elevate a più profonde significanze possono essere considerate quale una sorta di “Yoga Europeo”. Come lo Yoga indiano oggi conosciuto per esempio come sistema di Hatha Yoga, anche le rune antiche danno la possibilitá di lavorare sui tre livelli: Corpo, Voce, Mente.
Le rune oggigiorno sono
entrate nell’interesse comune delle persone e la loro origine è legata al
remotissimo passato. Tutti conoscono le rune nordiche nella loro forma di rune
sassoni, che sono la più recente forma dell’alfabeto runico, il quale viene
oggi comunemente usato per la divinazione, ma le rune in realtá sono molto di più che un semplice alfabeto, o un disegno o magiche effigi.
Sulle rune intese come
alfabeto o sul loro utilizzo “magico” non ci sono giunte molte informazioni, ma
per fortuna abbiamo testimonianze antiche
nella forma di “Epos”: L’Edda.
Il termine Edda si riferisce ai due
testi in norreno:
1. Edda in prosa
2. Edda poetica (Edda antica)
Edda poetica è composta da:
1. Profezia della veggente (Vǫluspá) dove troviamo fonti che fanno risalire l’origine delle rune alle mitiche tre Norne, le sagge donne che determinavano i destini umani: Urdr, Verdandi e Skuld.
2. Havamal: mentre la Vǫluspà
è l'opera unitaria di un poeta, l'Hávamál è una compilazione di pezzi di
diversa origine. Il Rùnatal (dissertazione sulle rune) ne è una sezione che è relativa
all'acquisizione delle rune da parte di Odino: Egli racconta in prima persona
di come rimase appeso nove notti al tronco del gran frassino Yggdrasil, ferito
da una lancia si e sacrificato a sé stesso, per impossessarsi dei segreti delle
rune.
Riportiamo alcune citazioni dal primo versetto del Runatal:
“Conosco
canti che non conosce nemmeno la sposa del sovrano ne’ figlio di uomo. Aiuto si
chiama il primo e a te darà aiuto contro liti, angosce, paure e ogni
tristezza.”
E così le rune sono portatrici di salute
e benessere.
Le seguenti parole vengono citate come
affermazioni di Odino:
“Ecco
io presi a fiorire e diventai saggio, a crescere e farmi possente. Parola per
me da parola trassi con la parola, opera per me da opera trassi con l'opera. Rune
tu troverai, lettere chiare, lettere grandi, lettere possenti, che dipinse il
vate ispiratore, che crearono i supremi numi, che incise il capo dei capi degli
dèi.”
E nella chiusa dell’autore dei canti
delle rune si legge:
“Ora ecco i canti
di Hár pronunciati nella sala di Hár, molto utili ai figli degli uomini,
inutili ai figli dei giganti. Salute sia a chi li disse! Salute sia a chi li
conosce! Utili siano a chi li ha appresi! Salute a coloro che li ascoltarono!”
Oltre a questo patrimonio dell’umanità unico nel suo
genere, di cui abbiamo poco ma
significativo materiale, in questa sede vogliamo prendere in considerazione alcuni studi fatti
negli anni’ 70 che hanno riportato alla luce una funzione delle rune che si era
persa nel tempo.
Oggi per noi è più interessante riscoprire le
informazioni che le rune ci svelano come “segreti sussurrati”.
Ci stiamo riferendo allo studioso tedesco di nome
U.J.Heinz, che ha individuato nelle sue ricerche e nei suoi approfonditi studi
uno sviluppo per un’attualizzazione moderna della spagiria di Paracelso,
rendendola fruibile all’uomo moderno.
Fra i suoi tanti trattati, ve n’è uno sulle rune antiche
islandesi, che vengono incorporate come tecniche o terapie ausiliarie nel
complesso sistema della spagiria moderna da lui creata: La ClusterMedizin®.
Egli descrive ogni singola runa non rappresentandola
infatti solo come una lettera dell’alfabeto per scrivere testi, ma la associa
ad un organo e ad una precisa posizione del corpo.
Su questa geniale applicazione pratica delle rune
vogliamo concentrarci in questa presentazione.
“la salute non è
tutto ma senza la salute tutto è niente”
Al giorno d’oggi questo famoso detto più che mai è
presente nella consapevolezza di tutti.
L’alfabeto runico si chiama “Futhark” acronimo delle prime sei lettere dell’alfabeto runico: Fa, Ur, Thorn, Ar, Riad, Kaun.
Prendiamo la prima delle diciotto rune antiche islandesi
come esempio:
La runa “FA”.
Assimiliamo l’aspetto
delle rune primordiali, che originariamente erano costituite da rami che con la loro forma
raffiguravano queste rune, e solo successivamente potevano essere incise su
pezzetti di legno o pietra, e notiamo come un albero, tramite i rami, proietta
verso l’esterno energie e sostanze partendo dalle radici, poi con il tronco e
infine con le foglie. Lo stesso avviene anche in senso contrario. Questa volta tramite
le foglie riceve e distribuisce fino al tronco raggiungendo infine le radici.
Attraverso l’analisi geometrica della direzione dei
bracci delle rune, intesi come vettori
di circolazione delle energie vitali dal corpo, la Cluster Medizin® propone degli esercizi come rimedi terapeutici:
Questa runa può essere rappresentata con la seguente postura del corpo umano
ESERCIZIO:
Assumiamo questa posizione e concentriamoci sul nostro
corpo: cerchiamo di percepire una
concentrazione di energia nel nostro sistema cardiocircolatorio.
Immaginiamo a questo punto che il sangue che scorre in
tutto il nostro sistema circolatorio con le vene e le arterie sia di colore rosso vivace. La visualizzazione
come lavoro mentale continua, con graduale cambiamento del colore rosso vivace
in colore turchese.
Durante questo esercizio dovremo respirare in modo
particolare: in primis ci concentriamo sul ritmo nostro cardiaco e contiamo
fino a 5 battiti per una ispirazione e altri 5 per l’espirazione.
Oltre al lavoro mentale della visualizzazione del cuore e
dei colori complementari e contemporaneamente
alla posizione del corpo, eseguiamo anche un lavoro con l’energia: Dopo aver
eseguito la respirazione come sopra descritta, saremo pronti per eseguire il
canto della runa Fa.
Le sequenze di note legate ad ogni singola runa sono state
individuate dal professor Heinz tramite l’applicazione di una complessa ricerca
da lui eseguita sul regno vegetale, e non solo.
SPIEGAZIONE:
Partendo quindi dalla pura e semplice forma di una runa, possiamo
trovare per astrazione una postura del corpo, ed anche un’analogia con gli
organi interni del corpo umano e con il fluire in essi dell’energia vitale.
Per esempio la forma di un albero con le sue ramificazioni.
Questa immagine può richiamare quella del sistema circolatorio, con il flusso
di energia, e possiamo immaginare che assumendo una posizione analoga ad una
determinata runa con il corpo, abbiamo la possibilità di regolare un equilibrio
energetico nell’organo analogo, tramite un lavoro di visualizzazione e di
respirazione come quello dell’esercizio precedentemente descritto.
Eventuali
problematiche relative a questo organo, in questo modo tenderanno a
riequilibrarsi.
Potremo noi stessi verificare l’effetto benefico
dell’esercizio, concentrandoci sulle senzazioni che ci giungono dal corpo:
dobbiamo porre attenzione al senso di calore localizzato sugli organi trattati
ed a eventuali vibrazioni di risonanza.
Con questa semplice ma efficace applicazione ed
integrazione delle conoscenze antichissime possiamo ottenere benefici ed
equilibrio, senza bisogno di usare tecnologie moderne: lavoro con il
proprio corpo, la mente e la voce.
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