La nostra civilizzazione si trova apparentemente
al punto della sua involuzione. Basta osservare le intossicazioni, le
radiazioni ionizzanti e non ed infine le ferite psichiche che su larga scala
hanno portato una perdita dell’identitá dell’umano. Questi segni sono piú che
evidenti per ognuno di noi. Di conseguenza un rimedio che ha il compito o la
funzione di migliorare lo stato della salute attualmente e in futuro deve
essere assolutamente atossico, in quanto aumentare la tossicita” ancora con un
farmaco non puó aiutarci ad aumentare il nostro benessere. Vi sono aprecchie
ricerche scientifiche su questo rgomento. Basta informarsi. Dunque, come
procede la spagiria e la sua farmacopea per ottenere il risulato che si
propone? Fondamentale è superare ció che è utile da ció che non è utile o
dannoso.
Prendiamo per esempio una pianta officinale,
importante per regolare la funzione cardiaca, cioè la Digitalis Purpurea. Questa pianta, appena raccolta, è estremamante
tossica. Usarla al suo stato naturale provocherebbe il decesso.
Il procedimento spagirico prevede quindi in
primis la separazione delle forze curative della pianta dalle sue componenti
tossiche.
1)
Questo avviene tramite una macerazione in acqua e la conseguente fermentazione della pianta intera compreso radici, terra,
microbioti, parassiti vari, eccetera.
2)
Dopo questa lunga fermentazione si procede alla distillazione. Con la distillazione,
che è gia di per se una separazione, si ottiene la parte fluida e volatile
separate dalla parte fissa, cioè fibre,
legno, cellulosa e quant’altro rimane. Questo resto peró non è tutto un
rifiuto, poichè contiene ancora informazioni essenziali e preziose, cui per
esmpio l’omeopatia rinuncia, mentre la spagiria recupera con un’ulteriore
separazione.
3)
Con la calcinazione
si ottengono altri componenti: sali minerali acquasolubili (che andranno a
costituire il circa 30% del rimedio spagirico finale) e sostanze minerali non
acquasolubili. Queste ultime costituiscono
la sola parte di scarto di tutto il procedimento. Gli antichi alchimisti
infatti la chiamavano Caput Mortuum e
la abbinavano all’immagine di un teschio. La calcinazione prevede l’esposizione
del materiale organico ad alte temperature, con la conseguente carbonizzazione che prosegue con incenerimento fino a che la cenere
diventa bianca appunto come la calce.
4)
Dopo tutto questo procedimento, questa “calce bianca” viene
dissolta in acqua bidistillata (elaborata a parte): fase di congiunzione In questo modo i sali
acquasolubili contenuti nella calce bianca si dissolvono nell’acqua
bidistillata.
5)
Questi sali acquasolubili vengono congiunti al primo
distillato di cui sopra al punto due. Otteniamo cosí una prima elaborazione di tintura
madre, che giá di per se è atossica e giá contiene informazioni cioè è gia
un’acqua informatizzata con tutte le informazioni disponibili nella pianta, ma
ancora contenente una parte materiale, come per esempio i sali.
6)
A questo punto si prende questo liquido congiunto che
chiamiamo tintura madre uno, e la sottopongo ad una seconda distillazione, cosí questo distillato non conterrá piú
alcuna parte materiale, come per esempio i Sali, ma solo le informazioni
complete e necessario a ottenere la tintura
madre due, definitiva, composta da sola acqua informata. Questa è incolore ed inodore e
assolutamente prima di ogni forma di possibile tossicitá. Questa tintura madre
non necessita nè di aggiunte nè di diluizioni, bensí la sola aggiunta di 10% di
etilalcool purissimo per poterla
conservare a tempo indefinito: non ha scadenza poichè non è soggetta ad
alterazioni.
Un fondamento della
spagiria è:
“L’inversione di vettori che portano a squilibrio
e malessere e la trasformazione in strutture di benessere”.
Esempio: L’elemento fuoco puó essere utile
per prepararsi un caffè in cucina, ma se questo stesso fuoco in qualche modo va
oltre i fornelli e causa l’incendio di tutta l’abitazione allora è dannoso:
eppure l’energia è la medesima.
Altro esempio: se metto una mano fra le
ortiche mi procuro delle vesciche. Se peró prendo la pianta e la sottopongo al
processo spagirico sopra descritto ottengo una tintura madre, l’ortica Urens, che non contiene piú
tossine ma le sole forze curative in termini di acqua informata, e servirá a
curarmi le vesciche, e non solo quelle dell’ortica bensí di qualunque forma di
ustione. Come mai? Il processo spagirico ha invertito l’effetto nocivo della
pianta in una struttura di benessere.
Quale sia l’effetto curativo dell’ortica
spagirica sulla pelle è ben visibile. Gli effetti riequilibranti e
disintossicanti sugli organi interni non sono visibili agli occhi bensí
percepibili nel miglioramento dello stato della salute.
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