IL
TEMPO
12:60 oppure 13:20?
Da quando esiste l’umanitá sulla terra
l’uomo, volgendo il suo sguardo verso i
pianeti e le stelle, ha sentito la
necessitá di orientarsi nel flusso del tempo, questo non solo per motivi
pratici, come ad esempio sapere come gestire meglio le stagioni, quando c’è da
seminare o quando raccogliere, ma anche e soprattutto per capire quale sia la
propria storia.
Lo strumento per orientarsi nel flusso del
tempo è stato chiamato calendario. Esistono parecchi sistemi oggi conosciuti,
basati sulle orbite di sole, terra, luna e pianeti. Mi riferisco per esempio, a
quello antico tibetano o ai calendari estesi a tempi remotissimi come quelli
dei nativi americani Hopi. A proposito, ne è stato conservato uno di enorme
importanza, quello del popolo Maya, la cui narrazione somiglia molto a quella
degli Hopi. Strettamente legata al sistema del calendario Maya era non solo la possibilitá
di praticare la divinazione con l’intento di strutturare il futuro, ma anche l’utilitá
di capire come sia strutturato il carattere e il destino di ciascuno di noi.
Oggi piú che mai abbiamo grande necessitá di
conoscere sempre meglio noi stessi, anche perchè la societá è arrivata ad un
punto della sua evoluzione, o involuzione che si voglia, che l’attuale potere utilizza
la disinformazione piú che l’informazione per gestire le masse.
La situazione è deteriorata, e la coscienza,
la conoscenza e la consapevolezza non sono piú il bene di tutti, bensí
appannaggio di pochi i quali, con coraggio, cercano di comprendere cosa sia
accaduto, cosa sta accadendo e cosa probabilmente accadrá. Questo avviene perchè
ci sono sempre meno individui che sentono l’assoluta necessitá di sviluppare
tale conoscenza e di non far dipendere la propria evoluzione dalle informazioni
“ufficiali”. Nonostante ció allo stato attuale stiamo vivendo un periodo di
enorme interesse.
Volendo approfondire l’argomento del
calendario dei Maya, va innanzitutto premesso un chiarimento, infatti lo stesso è stato fatto oggetto di
speculazioni da parte di mezzo pianeta, a causa dell’errata interpretazione
dell’indicazione riportata nel calendario in merito alla fine di un ciclo, corrispondente all’anno 2012. Questo ha
fornito materiale per costruire un allarme planetario ad una parte di quella
fonte “ufficiale” di informazioni, che lo ha “snaturato” annunciando la
probabile fine del mondo, come avrebbero, secondo loro, pronosticato i Maya. Il
mondo peró non è finito, almeno non come gli allarmisti intendevano, e
finalmente qualcuno ha iniziato a comprendere il messaggio dell’antica saggezza
dei Maya, i quali hanno semplicemente
indicato la fine di un periodo e l’inizio di un altro periodo, e risulta oggi
evidente che quello che era finito era il mondo delle menzogne nascoste, le
quali ora emergono in evidenza, per chi le vuol vedere.
Va detto peraltro che recenti scoperte,
avvenute grazie alle nuove tecnologie,
hanno spostato le datazioni della civiltá Maya indietro nel tempo di
parecchi secoli rispetto a quanto si pensava nel 2012, essendosi rilevate e
portate alla luce dalla copertura secolare della vegetazione, vestigia di una
cultura molto piú antica di quanto si sapesse,
e le poche informazioni fino al tempo conosciute erano quindi da
riferirsi alla fase di declino di una civiltá assai piú evoluta in tutti i
sensi.
Per
comprendere il messaggio della fine di un ciclo indicatoci dai Maya, bisogna
conoscere il loro calendario che ci porta fondamentali assiomi per
orientarci meglio su quello che riguarda la relazione tra microcorsmo e
macrocosmo, individuo e societá, assiomi che svelano varie manipolazioni del
tempo nel passato.
Premessa: forse non tutti sanno che
Approfondiamo: Nel 1582 entrava in vigore il
calendario gregoriano, che ancora oggi usiamo in quasi tutto il mondo.
“Rubando” 10 giorni per rimettere in linea il computo del tempo del calendario
precedente e la durata dell'anno solare. Il 4 ottobre 1582, la gente
sperimentò, andando a dormire, un vero e proprio viaggio nel futuro. I giorni
compresi tra il 5 e il 14 di ottobre furono letteralmente cancellati dal calendario,
e ci si risvegliò la mattina seguente che era già il 15 dello stesso mese.
Il 1582 durò di fatto 10 giorni in meno.
Questo lasso di tempo fu dichiarato non esistente da Papa Gregorio XIII, che
voleva con questa riforma superare lo sfasamento tra il calendario giuliano,
introdotto da Giulio Cesare nel 46 a.C. e utilizzato fino ad allora, e
l'andamento dell'anno solare, nei confronti dei quali si era, in quel momento,
in ritardo.
L'anno solare, infatti, dura precisamente
365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi e non soltanto 365: il non aver
tenuto conto, per secoli, di questo "scarto" aveva fatto cadere
l'equinozio di primavera, così come segnato dalle meridiane, l'11 marzo, 10 giorni
prima di quanto previsto dal calendario. Per recuperare il tempo perduto fu
allora presa questa drastica misura, con la bolla papale Inter gravissimas,
frutto di un lavoro di quattro anni in accordo con il medico Luigi Lilio e
l'astronomo Cristoforo Clavio.
Ora,
riflettiamo e analizziamo il significato di alcuni termini: settembre significa
"settimo" ed è al nono posto, ottobre significa "ottavo" ed
è al decimo posto, novembre significa "nono" ed è al posto
undici e dicembre significa "decimo" ed è al dodicesimo posto. Ora, se utilizziamo un calendario
con unità disuguali, pensiamo che possa influire in qualche modo su di noi? La
risposta ovvia è si.
Possiamo dire che è venuto cosí da quel momento a instaurarsi un calcolo “artificiale” del tempo, con conseguenze ben piú importanti di quanto possa sembrare, poichè forma la struttura o griglia mentale su cui è intessuto il nostro paradigma, con le sue attuali credenze, siano esse religiose, economiche, politiche o scientifiche.
Certo è che, se
pensiamo ai vecchi calendari lunari e solilunari utilizzati nel passato, che tanto ci rendevano partecipi della
natura, questo tempo artificiale che li soppianta vediamo quanto ci impedisce di fluire
con i ritmi naturali, coprendo di fatto con un velo la nostra vera essenza.
Una rivoluzione della Luna attorno alla
Terra dura 28 giorni. Il Sole ruota sul proprio asse in 28 giorni. In un anno la Luna compie esattamente 13 rivoluzioni intorno alla
Terra. I calendari lunari rappresentano quindi un modo naturale di seguire il
tempo fin dalle origini della cultura umana. I
Druidi in Europa seguivano un
conteggio di 13 cicli e ogni ciclo di 28 giorni. I nomi dei cicli sono stati
scritti con un alfabeto ad albero composto da 20 lettere. Anche il conteggio
andino o Pachacuti degli Incas era di 13 cicli di 28 giorni.
Nelle isole della Polinesia si usava anche questo racconto e in Egitto era
conosciuto come il Conto di Thoth. Da
tempi remoti in Tibet e ancor oggi il sistema di computo del tempo mantiene il
calendario lunare, in cui ogni mese corrisponde ad un ciclo lunare completo,
dal primo giorno di luna crescente all’ultimo giorno di luna calante, o luna
nera. Il centro di ogni mese, che corrisponde sempre la giorno 15 del
calendario tibetano, si colloca la luna piena, e al 30 la luna nera.
Coloro che hanno sviluppato un calendario lunare con i calcoli più esatti in relazione ai cicli della galassia
sono i Maya . I Maya utilizzavano un
Calendario Lunare di 13 Lune di 28 giorni.
Si tratta di un conteggio naturale del
tempo, che dà vita a 364 giorni (13 x 28) a cui si aggiunge il 365° giorno,
detto Giorno Fuori dal Tempo, quale momento di chiusura del vecchio e apertura
verso il nuovo. In questo modo il Calendario Lunare eguaglia la rivoluzione
Terrestre intorno al Sole. Questo conteggio del tempo si apre il 26 luglio e si
chiude il 24 luglio del successivo anno solare. La scelta di far iniziare
l'anno lunare nuovo il 26 di luglio sta nel fatto che quel giorno il Sole sorge
insieme a Sirio, una stella di grande riferimento per i Maya Antichi.
Secondo i Maya antichi, ogni 260 giorni
comincia un nuovo ciclo galattico, all'interno delle 13 lune di 28 giorni. È il
sincronario sacro Maya, detto Tzolkin, che serviva per calcolare e
sincronizzarsi con il tempo naturale del fluire della Galassia, di cui la Terra
fa parte.
Lo Tzolkin è composto da 260 caselle
numerate, formatesi dall'incrocio di 13 colonne con 20 righe (infatti 13x20 dà
come risultato 260). Esistono 20 identità Maya detti Glifi o Sigilli, archetipi
o modelli di comportamento, visti dal punto di vista della psicologia moderna e
13 Toni energetici, frutto questi ultimi degli studi sulle macchie solari.
Ogni Glifo si combina con tutti i tredici
Toni; l'unione tra il Glifo e il Tono energetico prende il nome di Kin e forma
le 260 combinazioni che sono alla base della matrice dello Tzolkin.
Ogni kin rappresenta quindi un giorno con le
sue caratteristiche, ma non solo questo, infatti corrisponde anche alle
caratteristiche che non solo tutti vivremo quel giorno, ma soprattutto chi in quel giorno/kin è nato.
Grazie a questo sincronario, con dei
semplici calcoli si puó conoscere il proprio Kin, cioè il giorno di nascita,
inteso come possibilitá nel senso di talenti e di difficoltá, stando poi a noi
sviluppare questi o quelli e giungere o meno a realizzare le nostre
potenzialitá.
Parlare di sigilli, glifi, toni, e imparare
a conoscere il loro linguaggio richiede pazienza e studio, umiltá e sintonia
nei confronti di questa meravigliosa cultura. Rimandiamo pertanto ad un
intervento specifico successivo un approfondimento in merito, per chi sia
interessato.
Questo è quindi solo un accenno introduttivo
e nel nostro blog seguiranno altre sorprendenti ed interessanti informazioni ad
evidenziare quanto il rapporto artificiale 12:60 sia un'aberrazione, una
finzione meccanicistica limitata, a confronto con le potenzialitá del sistema
13:20, la cui chiave era un codice matematico vigesimale (conteggio di 20)
invece di un decimale (conteggio di 10), espressa come matrice numerica radiale
da 0-19.
Stiamo progettando anche una promozione di
consulenze gratuite basate sulla autorappresentazione dello stato della salute
e sulle nozioni ricavate da questa
configurazione iniziale 13:20, legata alla visione Maya.
José
Argüelles “Il Fattore Maya” (U.S.A.
1987-ed. Italiana 1999 WIP edizioni)
https://www.13lunas.net/
https://sites.google.com/site/tzolkinahau/calendario-delle-13-lune
https://www.avvenire.it/agora/pagine/archeologia-autostrade-maya-scoperte-in-guatemala
Chogyal Namkaj Norbu Rimpoche “Il calendario Tibetano” (1984 Shang-Shung edizioni, Arcidosso)